I vangeli ci raccontano che Gesù si spinse fuori dai confini del territorio ebreo e sconfinò in terra pagana “nel paese dei Geraseni”. E qui incontra un uomo posseduto da una moltitudine di demoni. Gesù mostrò la potenza di Dio liberando l’uomo dai demoni che lo tormentavano notte e giorno.
Ciò che emerge in questo racconto e come Gesù, contrariamente a ciò che faceva nella sua terra, non volle che l’uomo liberato lo seguisse ma comandò che raccontasse alla sua gente ciò che Dio aveva fatto cioè lo incaricò di essere testimone della potenza di Dio anche in terra pagana. Forse Gesù si esprime diversamente dal solito perché siamo in terra pagana, dove Dio non può essere compreso se non come onnipotenza.
“E l’uomo dal quale erano usciti i demonî, lo pregava di poter stare con lui, ma Gesù lo licenziò, dicendo: Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te. Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando quanto grandi cose Gesù aveva fatte per lui“. (Luca 8:38-39)
Ma quale è l’insegnamento per noi che possiamo trarre? Ognuno di noi è sotto l’influenza satanica nel mondo, nessuno è escluso perché “tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Giov 5:19). Oggi più che mai nella storia dell’uomo attraverso i mezzi di comunicazione di massa la menzogna raggiunge tutti gli abitanti del mondo, l’uomo è posseduto dal potere mediatico.
Quando ancora non conoscevamo il Signore, di chi eravamo schiavi? Da cosa ci ha liberato Dio? Noi, gentili di nascita, eravamo come quell’indemoniato, seguivamo il mondo con tutte le sue concupiscenze e le sue perversioni, schiavi della menzogna e del peccato.
La parola di Dio ci invita a resistere al diavolo: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giac 4:7) perché ci gira attorno “come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1Piet 5:8). Perciò rivestiamoci come soldati di Cristo della potente armatura di Dio per riuscire vincitori.
“Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Efes 8:11-17).
Se riconosciamo di essere stati liberati dal potere del diavolo e dalle catene del peccato e, quindi, ci siamo convertiti dalla vecchia condotta allora Egli invita anche a noi tutti, in questo mondo pagano, a raccontare le meraviglie che Dio ha fatte per ognuno di noi. Ognuno di noi deve essere testimone della grazia che Iddio l’Eterno ci ha fatto.
Riusciamo a vedere cosa ha fatto il Signore nella nostra vita? Nelle chiese si sente spesso chi predica con lo scopo di convertire gli altri come se la conversione dipendesse dall’uomo, ma non dicono mai cosa l’Eterno ha fatto nella loro vita, come li ha chiamati e come ha aperto loro la mente. Chi non è stato chiamato semplicemente non può raccontare nessun miracolo nella propria vita. L’intervento di Dio nella vita del credente è un vero e proprio miracolo, anzi il miracolo della salvezza.
Gesù ha detto: “Mi sarete testimoni [martiri] fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Quindi questo è il nostro primo compito: testimoniare agli altri il miracolo della salvezza nella nostra vita.
Ancora oggi l’invito del Signore è sempre lo stesso: “va e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te”.