Questo versetto considera tre aspetti fondamentali del credente: la conversione, il servizio e l’attesa. Sono tre condizioni che un uomo, a cui Dio ha dato il dono del pentimento, deve attuare prima di essere, alla fine, con il suo Salvatore.
Il primo è quello convertirsi dagli idoli. Non esiste uomo su questa terra che non abbia almeno un idolo di cui è schiavo. L’idolo è, per definizione, un oggetto o immagine elevata a divinità e come tale adorata; quindi, può essere il sesso, il denaro, una divinità, un feticcio, un ideale, un’immagine, un mito dello spettacolo o dello sport, persino una persona molto amata. Dio ci chiede esplicitamente di convertirsi da tutti gli idoli per mezzo di parole molto forti: “Chi ama padre o madre più di Me, non è degno di Me; e chi ama figliuolo o figliuola più di Me, non è degno di Me” (Mat 10:37). Niente e nessuno deve essere messo prima di Lui nel nostro cuore.
Il secondo è il servizio per il Signore Dio vivente. Come servirlo? Mettendo in atto, con l’aiuto dello Spirito santo di Dio, la Sua Parola e la Sua volontà osservando i Suoi comandamenti; il credente deve essere un esempio vivente della nuova vita in Gesù Cristo. Ad ognuno dei Suoi figli Dio ha dato dei doni spirituali e ciò che ci viene richiesto da Lui è che noi adoperiamo questi doni per onorarLo e glorificarLo nella nostra vita crescendo nella conoscenza della Sua Parola.
Il terzo è l’attesa della venuta del Signore nella Gloria. Quanti di noi credenti vivono la propria vita nell’attesa della beata speranza del ritorno del nostro Signore e Re Gesù Cristo? Crediamo che sono pochi i credenti che aspettano il Suo ritorno. Anzi alcuni credono che non ritorni affatto. Eppure le scritture definiscono la Sua chiesa come una sposa in attesa di convolare alle nozze il cui sposo è Gesù il Cristo. E cosa deve fare una sposa nell’attesa di questo evento? Certamente vivere emotivamente con la mente, con il cuore l’attesa di quell’evento che ci sarà!
Convertire la propria mente, mutare i propri pensieri, trasformare il proprio carattere sono principi che non si acquisiscono cambiando i riti religiosi. Dio non è religioso, non ha fondato nessuna religione, Egli non è una invenzione umana, nessun idolo e nessuna immagine o statua può identificare chi è il vero Dio.
DIO È SPIRITO. Solo l’opera dello spirito di Dio in noi, cioè Cristo, può rivelarci veramente chi è Dio Padre. Questa è un’opera che fa Cristo in chi si è pentito e con la lettura giornaliera della Bibbia, il credente cresce in sapienza e conoscenza nella volontà di Dio e la sua vita deve essere attiva e fiduciosa, essendo oramai proprietà di Dio a tutti gli effetti, il suo lavoro è in vista del ritorno del nostro Re, tutto proteso per un futuro accanto a Cristo.
Quindi annunciamo con forza che Cristo è risuscitato, esortiamo ad essere facitori della Parola e non solo uditori, incoraggiamo ad andare solo dal Signore Gesù perché è solo Lui che ci dà la vera vita, in Lui non c’è delusione.
Essere liberi significa non essere schiavi dell’idolo. Può essere molto difficile ma sgombriamo il nostro cuore da ogni idolo perché non può esserci posto per Dio e mammona. Egli libera veramente dell’ira che deve essere riversata su tutta la terra.
Non arrendiamoci, combattiamo il buon combattimento, Cristo è sempre con tutti quelli che sperano in Lui. Cerchiamo la vita eterna, perseveriamo nel bene, serviamo il Signore! Gloria onore e immortalità aspettano ai Suoi figli.
Il Signore dice a noi tutti: “chi ha sete venga a Me e beva!” (Giov. 7:37). Gesù è la sorgente della Vita eterna.
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