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Dio ci ha riconciliati con Sè per mezzo di Cristo.2 Corinzi 5:18

Il nostro peccato ci aveva allontanati da Dio per cui non avevamo speranza di salvezza, eravamo perduti per sempre. Ma Dio nostro creatore, per l’amore che ha verso le sue creature, ha sacrificato l’unico suo Figlio Gesù per l’umanità intera affinché ritrovasse la speranza della salvezza in Lui. Il ministero di Gesù è appunto di riconciliazione dell’umanità verso il Padre. Ora noi posiamo con piena fiducia in Gesù il Cristo andare da Dio perché ha già scontato il nostro peccato.

La vera opera la fa Dio e non l’uomo, questo è avvenuto per mezzo di Cristo che con il suo sacrificio ci ha aperto la porta che è la via verso l’eternità. La salvezza è un dono.

L’effetto di questa riconciliazione è nella nostra conversione, da una vita egoistica in una vita di amore altruistico, per Dio prima e poi per i prossimo.

Tanti credenti si poggiano solo sulla fede e diventano inoperosi, non desiderano lavorare per la vigna del Signore, adoperarsi significa essere attivi, svegli e gioiosi nella speranza dell’attesa del nostro Signore Cristo Gesù. La vera fede attiva è quella motivata dall’amore di Dio cioè di empatizzare con le sofferenze e i bisogni del altri, di vedere Gesù nel prossimo, servirlo e aiutarlo come si può e, specialmente e prima di tutto, se si tratta di un credente.

Per contro, altri cercano in tutti i modi di fare opere non mantenendo ferma la fede; questi cercano approvazione, si gloriano delle loro opere e cercano gloria nell’uomo, la loro religiosità diventa un credo e una verità, ogni opera viene fatta per essere giustificati dinnanzi a Dio nel tentativo di ricevere e di piacerGli, fanno come i pagani.

Dio ci ha riconciliati per mezzo di Cristo, ha perdonato i nostri peccati, ci ha salvati e ci ha dato la caparra del suo Spirito. Cosa possiamo aggiungere? Una sola cosa: amare con l’amore che Dio ha messo in noi per amare Dio e il prossimo mediante la fede viva e operante in questo mondo malvagio dando prove di sicurezza nelle promesse ricevute e non mediante opere di vanto per la nostra bravura per fare vedere la nostra vana religiosità.

Chi riconosce di essere riconciliato con Dio non può non amare perché l’amore di Dio dimora in lui. E chi ama adempie la legge e non arreca male a nessuno, tutto il resto lo ha fatto il Cristo Gesù per la nostra gloria futura; e che presto venga.

la Grazia

 

Il vero Credente ama la Grazia! Com’è possibile che molti continuino ad amare tanto la legge e le opere? L’Opera di Cristo è forse imperfetta? C’è qualcuno che può fare di più, o di meglio? Vorremmo saperlo! La grazia di Dio è salutare per tutti gli uomini.

Romani 3:24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Ciò significa che apporta benessere sia spirituale che materiale, nel senso più ampio del termine. Essa non può fare che bene! Viene dal Signore nostro Padre che ama i Suoi, figli e predispone ogni cosa per la nostra salvezza eterna.

Efesini 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.

La grazia è di Dio per noi. E’ gratuita e non si può meritare o comprare con nessuna cosa e con nessun merito.
E’ il dono di Dio. Non è un premio, ma un dono!

Galati 2:16

sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.

1Pietro 1:3,4,5

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi,che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.

 

Com’è possibile che molti gridino che la Grazia si può perdere? Eppure Dio Padre afferma che il nostro premio è nelle mani Sue e siamo custoditi il Lui stesso, forse Dio non sa quello che afferma e non sa mantenere le promesse?

Siamo sicuri che se fosse per l’uomo non ci sarebbe speranza, perderebbe subito la fede e la salvezza.

1Giovanni 5:10-11-12 Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.

Sia ringraziato Dio Padre che ci custodisce sempre, qualsiasi cosa succede.

 

 

 

Cristo Gesù non nacque il 25 Dicembre

Il 25 Dicembre è il giorno che è segnato sul calendario Gregoriano come la data di nascita di Yashua Ha Mashiac; ma questa data fu stabilita da una corrotta e pagana chiesa di Roma per “Cristianizzare” e dare un senso di legittimazione al loro culto Romano del dio sole Saturno, che era semplicemente un altro nome per Nimrod, il dio sole dell’antica religione del Mistero Babilonese.

Usando l’evidenza della Scrittura, è un compito facile calcolare la vera data di nascita del Messia a entro pochi giorni dall’evento; la data esatta è poi facilmente estrapolata.

IL CONCEPIMENTO DI GIOVANNI IL BATTISTA

“Ai giorni di Erode, re della Giudea, v’era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; e sua moglie era delle figliuole d’Aronne e si chiamava Elisabetta. Or erano ambedue giusti nel cospetto di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore. E non aveano figliuoli, perché Elisabetta era sterile, ed erano ambedue avanzati in età. Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell’ordine della sua muta, secondo l’usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d’entrar nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell’ora del profumo. E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare de’ profumi. E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. Ma l’angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo al quale porrai nome Giovanni. E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al Signore Iddio loro; ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto. E Zaccaria disse all’angelo: A che conoscerò io questo? Perch’io son vecchio e mia moglie è avanti nell’età. E l’angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo. Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s’indugiasse tanto nel tempio. Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto. E quando furon compiuti i giorni del suo ministerio, egli se ne andò a casa sua. Or dopo que’ giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne’ giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini.” (Luca 1:5-25)

Il primo libro delle Cronache ci dice che il sacerdozio Levitico era formato di 12 turnazioni di sacerdoti. L’antico storico Ebreo Josephus (Antichità 7) ci dice che ciascuna turnazione durava per un periodo di una settimana. La prima divisione iniziava il suo periodo di servizio il primo giorno dell’anno – il primo di Nisan (anche chiamato Aviv o Abib tra marzo/aprile) – così come Dio aveva stabilito il calendario in Esodo 12:2.

Tre settimane all’anno durante le festività solenni, le settimane di Pesach (Pasqua), Shavuot (Pentecoste) e Sukkot (Tabernacoli), tutti i 24,000 sacerdoti servivano assieme.

Siccome Zaccaria era nella divisione di Abia (Luca 1:5), il suo turno di servizio cominciò all’inizio della primavera il primo giorno della settimana di 8 giorni (27° giorno di Ayyar – aprile/maggio) e continuò per una settimana fino al quarto giorno di Sivan.

Siccome la seguente settimana (5-1 di Sivan) era la Festa di Pentecoste, egli doveva rimanere nel Tempio e servire quella settimana con tutti gli altri sacerdoti.

Luca 1:23-24 ci dice che Zaccaria finì il suo servizio al Tempio, e che Elisabetta concepì subito dopo il suo ritorno a casa. Ciò stabilisce la data per il concepimento di Yochanan approssimativamente alla terza settimana di Sivan (maggio/giugno).

Col sistema Gregoriano, quella settimana corrisponde alla prima settimana di Giugno. Aggiungendo 9 mesi a quella data, otteniamo la data nascita di Giovanni vicino alla prima settimana del mese Gregoriano di Marzo.

Giovanni detto il Battista, dunque, nacque nel mese di marzo (secondo il calendario Gregoriano).

IL CONCEPIMENTO DI GESÙ

Al sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E l’angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco. Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto. E l’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. E Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? E l’angelo rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch’era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace. E Maria disse: Ecco, io son l’ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l’angelo si partì da lei. In que’ giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! E come mai m’è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m’è giunta agli orecchi, il bambino m’è per giubilo balzato nel seno. E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento. E Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore, poich’egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché ecco, d’ora innanzi tutte le età mi chiameranno beata, poiché il Potente mi ha fatto grandi cose. Santo è il suo nome; e la sua misericordia è d’età in età per quelli che lo temono. Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli ch’eran superbi ne’ pensieri del cuor loro; ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo»“. (Luca 1:26-55)

Verso la fine del sesto mese della gravidanza di Elisabetta l’angelo Gabriele apparve a Maria e diede a lei notizie di Elisabetta dicendo: “questo è il sesto mese per lei che era chiamata sterile” (v.36).

Maria immediatamente lasciò Nazaret (v. 39 “in fretta”) e andò nella regione montuosa vicino a Gerusalemme alla casa di Zaccaria ed Elisabetta. Sappiamo per certo che Maria era già incinta di Gesù perché Giovanni, ancora nel grembo di Elisabetta, riconobbe Gesù non ancora nato.

Il sesto mese di gestazione di Elisabetta corrisponde al mese di Kislev (che cade tra novembre/dicembre).

Ciò stabilisce il concepimento di Gesù circa la fine di Kislev durante Chanuhah (metà Dicembre) il Festival delle Luci (Dedicazione), che pertanto dimostrò in un modo molto speciale che Gesù è la “Luce del mondo”.

In Giovanni 10:22-23, la Bibbia ci dice che Gesù celebrava questa festa e fu durante questa occasione che Egli dichiarò: “Io e mio Padre siamo uno” (Giovanni 10:30) che testimonia la Sua origine divina nel Suo concepimento.

LA NASCITA DI GIOVANNI (periodo di Pesach)

“E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua. Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diè alla luce un figliuolo. E i suoi vicini e i parenti udirono che il Signore avea magnificata la sua misericordia verso di lei, e se ne rallegravano con essa. Ed ecco che nell’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre. Allora sua madre prese a parlare e disse: No, sarà invece chiamato Giovanni. Ed essi le dissero: Non v’è alcuno nel tuo parentado che porti questo nome. E per cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. Ed egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: Il suo nome è Giovanni. E tutti si maravigliarono. In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava benedicendo Iddio. E tutti i lor vicini furon presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. E tutti quelli che le udirono, le serbarono in cuor loro e diceano: Che sarà mai questo bambino? Perché la mano del Signore era con lui. E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò, dicendo: «Benedetto sia il Signore, l’Iddio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore (come avea promesso ab antico per bocca de’ suoi profeti); uno che ci salverà da’ nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abramo nostro padre, affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita. E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de’ loro peccati, dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace». Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne’ deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele”. (Luca 1: 56-80)

Il profeta Malachia ci dice che Elia il profeta deve venire per preparare i cuori dei padri e i loro figli prima che Mashiach (il Messia) venga: “Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi in Horeb, per tutto Israele, leggi e prescrizioni. Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole”. (Malachia 4:4-5).

Pertanto, nell’attesa della venuta del Messia, quando si celebra la Pasqua, viene preparato un posto vuoto a tavola con una coppa di vino per Elia, e la porta di casa è lasciata aperta in modo che possa entrare e partecipare alla celebrazione. E’ chiaro che per secoli prima della nascita del Messia, gli Ebrei anticipavano così il ritorno di Elia durante la Pasqua.

Il modo con cui l’angelo Gabriele diede l’annuncio a Zaccaria rende chiaro che Giovanni era il compimento della profezia di Malachia: “Egli convertirà molti dei figli d’Israele al Signore loro Dio. Andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto” (Malachia 4:6). Luca 1:56 ci dice che Maria rimase con Elisabetta per tre mesi, per cui si deduce che poteva essere fino al tempo che nacque Giovanni.

Pertanto, secondo le scritture, Giovanni nacque a Pasqua, molto probabilmente il primo giorno dei Pani Azzimi. Fu circonciso l’ottavo giorno che poteva essere l’ultimo giorno di Pasqua/Pani Azzimi. Quindi, la sua nascita adempie esattamente entrambe le profezie di Malachia e l’aspettazione Ebraica di quell’adempimento in occasione della Pasqua.

LA NASCITA DI GESÙ (periodo di Sukkot)

Or in que’ dì avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l’impero. Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirino governava la Siria. E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide, a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto; ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v’era posto per loro nell’albergo”. (Luca 2: 1- 7)

Per parecchie centinaia di anni, i Cristiani Gentili hanno pensato che la povera Maria e il povero Giuseppe furono costretti in quei precisi giorni ad andare a Betlemme a registrarsi per le tasse, e che lì siccome c’era molta gente anche per registrarsi, tutte le locande erano piene.

Molti di noi avranno sentito il racconto dell’albergatore che non può ospitare Maria e Giuseppe in casa perché la locanda è piena, ma offre un posto per dormire nella stalla della locanda. Quindi, essi camminano attraverso la neve alla stalla dove Giuseppe muove il bestiame, pecore, asini e a volte persino qualche pollastro per trovare della paglia asciutta, e fa un letto per far adagiare Maria e prepararla al parto e prepara la mangiatoia per far dormire il loro bambino Gesù.

E’ una bellissima storia, ma purtroppo non è vera, è soltanto un mito!

Facciamo alcune considerazioni di natura storico-pratiche.

Prima di tutto, quando il decreto fu emanato, ai cittadini era dato un anno intero durante il quale si potevano registrare per il censimento.

Assolutamente non c’era alcuna ragione per migliaia di cittadini di Betlemme di venire tutti assieme allo stesso giorno per registrarsi. Se questo fosse il caso, ci dobbiamo chiedere: perché Giuseppe avrebbe portato sua moglie Maria dalla lontana Nazareth a Betlemme per registrasi con il di lei stato di avanzata gravidanza?

C’erano tre grandi feste durante l’anno quando al popolo di Dio veniva chiesto di fare qualsiasi sforzo e sacrificio per venire a Gerusalemme: Pesach (la Pasqua e la Festa dei Pani Azzimi), Shavuot (Pentecoste, la Festa del Raccolto) e Sukkot (la Festa dei Tabernacoli): “Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il prodotto della tua aia e del tuo strettoio; e ti rallegrerai in questa tua festa, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, e il Levita, lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte. Celebrerai la festa per sette giorni in onore dell’Eterno, del tuo Dio, nel luogo che l’Eterno avrà scelto; poiché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la tua raccolta e in tutta l’opera delle tue mani, e tu ti darai interamente alla gioia. Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de’ pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote. Ognuno darà ciò che potrà, secondo le benedizioni che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà date”. (Deut 16:13-17)

Durante queste tre feste, la popolazione dell’area metropolitana di Gerusalemme aumentava da circa 120 a oltre 2.000.000 (secondo Josephus). Ogni casa nell’intera zona era aperta agli ospiti e naturalmente tutte le locande erano prenotate da mesi.

Comunque, durante la Festa di Sukkot (Capanne o Tabernacoli), ogni famiglia doveva vivere almeno una parte del giorno in un tabernacolo o baracca coperta, chiamata Sukkah, che è una abitazione temporanea fatta usualmente di rami di palme e di bamboo, per ricordare loro che per oltre 40 anni i loro antenati hanno vissuto in abitazioni temporanee nel deserto in viaggio per la Terra Promessa. Alla sera, questi sukkot erano disponibili per alloggiare i forestieri e li riempivano di cibo per i viaggiatori. Il cibo veniva messo in una vaschetta attaccata sul muro interno del Sukkah senza toccare il terreno.

Betlemme era un piccolo villaggio nei sobborghi di Gerusalemme a circa 3 Km distante. Sulla base degli elementi scritturali che abbiamo esaminato, probabilmente Maria e Giuseppe decisero di registrarsi per il censimento quando sarebbero venuti a Gerusalemme per la Festa dei Tabernacoli. Evidentemente avevano intenzione di fermarsi una nottata a Betlemme, registrarsi il giorno seguente e poi procedere a Gerusalemme per la Festa. Quando cercarono alla locanda una stanza disponibile, non ce n’era, il locandiere offrì loro riparo nel suo Sukkah, il suo Tabernacolo, che era stato fatto e riempito di cibo con il solo scopo di offrire riparo a coloro che andavano alla Festa. Non era affatto una stalla di animali. E quando il loro bambino nacque, lo posero sul vassoio di cibo per proteggerlo dalla umidità del terreno.

Da dove è nata questa leggenda della stalla piena di animali? Quando i Gentili (probabilmente Agnostici che tradussero la Bibbia greca), arrivarono a questo punto del Vangelo di Luca, hanno tradotto la parola “vaschetta per cibo” in “mangiatoia” ed allora si è venuto – a creare a causa di questo errore madornale di traduzione – questo mito della nascita di Gesù nella stalla.

Poiché abbiamo visto che le scritture dichiarano che Gesù era esattamente sei mesi più giovane di Giovanni, ora è facile stabilire il tempo della Sua nascita nel mese di Tishrei (settembre/ottobre).

L’unica ragione che Betlemme fosse possibilmente affollata nel mese di Tishrei era la Festa delle Capanne. Il primo e l’ultimo giorno della festa erano “Sabati Speciali” – viaggiare durante quei giorni era proibito. Pertanto Giuseppe avrebbe programmato il loro viaggio per arrivare non più tardi del tramonto che precedeva il primo giorno della Festa delle Capanne.

Secondo il resoconto di Luca, Gesù nacque quella notte del mese di Tishrei!

Or in quella medesima contrada v’eran de’ pastori che stavano ne’ campi e facean di notte la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò ad essi e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e temettero di gran timore. E l’angelo disse loro: Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, v’è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia [vaschetta per il cibo]. E ad un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Iddio e diceva: Gloria a Dio ne’ luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli gradisce! E avvenne che quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i pastori presero a dire tra loro: Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere. E andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe ed il bambino giacente nella mangiatoia; e vedutolo, divulgarono ciò ch’era loro stato detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono, si maravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Or Maria serbava in sé tutte quelle cose, collegandole insieme in cuor suo. E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Iddio per tutto quello che aveano udito e visto, com’era loro stato annunziato. E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali e’ doveva esser circonciso, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima ch’ei fosse concepito nel seno. E quando furon compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore, com’è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore, e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani piccioni..” (Luca 2: 8-24)

La “nascita” di un bambino Ebreo non era considerata completa fino a che era circonciso l’ottavo giorno. All’ottavo giorno, la presentazione di Gesù nel Tempio includeva la Sua circoncisione secondo la Torah.

Pertanto, vediamo che la nascita di Gesù il Cristo comprende gli otto giorni interi della Festa delle Capanne, includendo la Sua nascita il Sabato santo che era il primo giorno della Festa e la Sua circoncisione il Sabato santo che era l’ottavo e ultimo giorno della Festa.

Alla Sua nascita fu posto nella “vaschetta del cibo”, dimostrando così che Egli è veramente il Pane della Vita (Giov 6:33-51). La preparazione di Dio della Festa delle Capanne secoli prima della Sua nascita, dà un significato in più al commento di Giovanni: “La Parola è diventata carne e ha abitato fra di noi. Noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come unigenito dal Padre, pieno di grazia e verità” (Giov 1:14).

Notate che Dio ha provveduto due feste sante che durano otto giorni, Pasqua/Pani Azzimi e la Festa dei Tabernacoli o Capanne/Ultimo grande giorno:

  • Giovanni Battista, precursore del Messia, venne nel primo mese dell’anno e nacque il primo giorno della prima festa e fu circonciso l’ottavo giorno della prima festa, della Pasqua/Pani Azzimi.
  • Gesù, il Messia o Cristo, venne nel settimo mese – sei mesi più tardi – e nacque nel primo giorno della seconda festa e fu circonciso l’ottavo giorno della seconda festa, delle Capanne o Tabernacoli/Ultimo grande giorno.

La Festa dei Tabernacoli è la più importante commemorazione.

Zaccaria 14:16-17 ci dice che un giorno a tutte le nazioni della terra saranno obbligate ad onorare questa festa: “E avverrà che tutti quelli che saran rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d’anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. E quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, non cadrà pioggia su loro.”

La Festa dei Tabernacoli rappresenta il grande raccolto dell’umanità nell’avvento prossimo del Regno di Dio. L’ultima tappa del piano di Dio per la salvezza dell’uomo. Infatti, Gesù rappresentava su questa terra il Regno di Dio. È il giorno di nascita del Re dei Re! Gloria a Dio!