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Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori,Cristo è morto per noi.Rom. 5:8

Sicuramente ogni cristiano sa perché Cristo è morto per noi e non solo per i nostri peccati, ma anche per la salvezza di tutti noi.

“... noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù …” (invito a leggere Efes. 2:1-10).

Ci siamo mai soffermati a riflettere sull’agonia e sulla violenza che Cristo nostro Signore ha dovuto sopportare? Sul Suo grande sacrificio?

Egli sapeva di quale morte doveva morire e per cosa doveva subire tale angoscia, era venuto proprio per questo, il Giusto doveva subire l’ingiustizia del mondo; nell’avvicinarsi del momento del sacrificio, si confidava con i Suoi discepoli mettendoli a conoscenza della Sua profonda tristezza mortale.

Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate meco” (Mat 26:38).

Tanta era l’intensità della Sua sofferenza che la Sua fronte e il Suo viso sudavano sangue mentre pregava il Padre di dargli la forza per sopportare ogni cosa, perché Egli sapeva che stava per essere caricato di quel peso enorme di tutti i peccati dell’umanità. Di tutti noi!

Questo dimostra che Cristo era pienamente umano, si è sacrificato per togliere l’inimicizia, l’ostilità e la morte che separava tutta l’umanità da Dio Padre ed ha aperto la porta verso le benedizioni spirituali.

Egli ha fatto tutto questo perché noi avessimo una vita piena di benedizioni spirituali e non una vita piena di benedizioni materiali.

Comprendiamo allora il Suo sacrificio? Comprendiamo quanto è grande il Suo amore per noi? Forse non riusciremo mai a comprenderlo pienamente, fino al giorno in cui saremo con Lui.

camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio, qual profumo d’odor soave” (Efes 5:2).

Purtroppo, alcuni trasformano la grazia in dissolutezza e vivono alla giornata non curanti della loro chiamata a nuova vita, sono convinti che basta sapere la verità e continuare nella loro vita di dissolutezza come se Dio amasse gli operatori di iniquità e poi li perdoni all’ultimo momento.

Alcuni ritengono che, come Santi di Dio, sono talmente avvantaggiati e perfetti da dover ricevere benedizioni in ogni cosa, di riuscire senza ostacoli, copiosi benedizioni materiali, un perfetta salute fisica. Come è possibile pensare che chi è benedetto materialmente non è peccatore mentre chi soffre invece è a motivo dei suoi peccati? È una valutazione decisamente errata: se riconosciamo che tutto viene da Dio allora chi ha molti beni materiali a maggior ragione deve usarli per il bene e non per gozzovigliare mentre chi non ha molti beni ringrazierà lo stesso il Signore per le afflizioni in entrambi i casi si tratta di sacrifici. In ogni caso il Signore ama entrambi.

Perciò non dimentichiamo il Suo sacrificio per noi peccatori e conduciamoci secondo verità e volontà del Signore.

Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari. … Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. È cosa spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente. Ma ricordatevi dei giorni di prima,…” (Ebr 10:29-32)

Oggi i potenti del mondo ci stanno ingannando con la scusa del debito pubblico e della falsa evasione fiscale, cercano di distruggere il genere umano con i loro pensieri satanici per il denaro e il potere.

Cerchiamo di restare saldi nel nostro Signore Cristo Gesù sapendo che le nostre sofferenze sono per pochissimo tempo e non sono paragonabili a quelli del Signore, ricordiamoci che Egli è presente sempre con noi e ci aiuta a portare il nostro dolore.

Non rendiamo vano il Suo sacrificio, con la Sua forza in noi possiamo sopportare quel poco che ci spetta. Sì possiamo, se ci affidiamo completamente a Lui, nulla ci potrà mai allontanare dal Suo amore, nemmeno la morte, nemmeno le forze spirituali delle tenebre.

Per mezzo di lui, dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome!” (Ebr 13:15).

E l’Iddio della pace triterà tosto Satana sotto ai vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi” (Rom 16:20).

Egli è vicino e sta per arrivare, resistiamo, perché non saremo delusi.

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Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Chi ha visto me ha visto il Padre.Giov. 14:8-9

Gesù venne al mondo per mostrare a tutti noi l’amore immenso del Padre, Dio nostro creatore, perciò testimoniò di Suo Padre; insegnò ai Suoi discepoli la Parola di Dio con potenza e indicò l’unica via da percorrere per la salvezza.

I Suoi discepoli chissà quante volte avevano sentito Gesù mentre testimoniava di Suo Padre e aveva affermato che era anche il loro Padre e anche di tutti i credenti in Lui.

Poco prima di essere messo a morte, Gesù disse ai discepoli che avevano conosciuto sia il Padre che la via per raggiungerlo (Giov. 4:1-11) allora i discepoli rimasero stupiti. Avranno pensato: Ma come lo conosciamo? È vero che ha sempre parlato del Padre ma non ce l’ha mostrato! E che dire della via? Allora cominciarono ad interrogarlo.

Gesù è stato chiarissimo sulla Sua natura e rappresentanza: “Gesù gli disse: Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto“. Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. 9 Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre?” (Giov 14:6-8).

E nella lettera agli Ebrei viene confermato quanto detto da Gesù:

Iddio, dopo aver in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo de’ profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante il suo Figliuolo, ch’Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quand’ebbe fatta la purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà ne’ luoghi altissimi, diventato così di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha eredato è più eccellente del loro” (Ebrei 1:1-4).

Gesù disse in un’occasione di essere l'”IOSONO” conosciuto dagli ebrei; Paolo avvalorò tale affermazione: “Perché, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furon tutti sotto la nuvola, e tutti passarono attraverso il mare, e tutti furon battezzati, nella nuvola e nel mare, per esser di Mosè, e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché beveano alla roccia spirituale che li seguiva; e la roccia era Cristo” (1Cor 10:1-4).

Cristo nostro Signore e Salvatore apparve ad Abramo, Isacco e Giacobbe come Dio onnipotente, Colui che può tutto, ma non si era fatto conoscere da loro come fece con Mosè a cui si rivelò con il nome: “YHWH”, l’eterno.

Nel nuovo testamento ci è rivelato che Egli è la Parola di Dio, era con Dio ed è Dio creatore di tutte le cose, ecco perché Gesù affermò “Io e il Padre siamo uno”; la Parola è diventata carne (Giov 1:1).

Comprendiamo chi è Gesù?

Il nostro Dio si incarnò nella stessa natura che Egli stesso ha creato; questo è un grande mistero che può essere creduto solo per mezzo del dono della fede che viene da Dio, non può essere spiegato. Chi dice che Egli non è venuto in carne non è da Dio (1Giov 4:2).

Il nostro Dio si sacrificò per la Sua creatura, l’umanità intera, da cui ha tratto la Sua Chiesa per un compito speciale. Dunque, Colui che è morto per la sua Chiesa è Cristo, Dio Onnipotente.

Dio Padre ha reso tante testimonianze circa la natura del Figlio, nel Salmo 45 si rivolge a Lui: “O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno è scettro di giustizia“.

Cristo Gesù è Dio e se non lo fosse stato, il Suo sangue e la Sua morte non sarebbe stata sufficiente a distruggere per sempre il peccato e a riscattare per intero l’umanità. Soltanto Dio poteva fare questo, morire e resuscitare. Egli è Colui che può ogni cosa.

Naturalmente esiste una distinzione fra Padre e Figlio ma agiscono come un solo Dio; “Io e il Padre siamo uno”.

Molti credono che Gesù è solo una creatura spiritale, altri un angelo, altri ancora che non esiste e che non è mai venuto sulla terra; molti (anche credenti) non credono nella autorità e nella potenza della Salvezza del nostro Signore e Dio, Cristo Gesù; c’è chi lo considerano solo un grande uomo che ha osservato la legge rigorosamente e per questa sottomissione alla legge questo ha potuto salvare l’umanità, cosi credono e insegnano che l’uomo ha la capacità di riscattarsi, sono legalisti.

Ma senza la fede nel sacrificio unico e perfetto di Gesù, nessuno può piacere al Signore della grazia.

Signor mio e Dio mio!. Gesù gli disse: Perché mi hai visto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giov. 20:28). Cristo non rimprovera Tommaso e nemmeno nega di essere Dio, Cristo è Dio come il Padre, chi ha Cristo ha il Padre e chi crede sarà simile a loro.

Se ancora non l’abbiamo fatto, dobbiamo comprendere pienamente chi era e chi è Gesù e credere con tutto il cuore che Egli per amore verso le Sue creature si sacrificò affinchè fossimo liberati dalla schiavitù del nostro peccato, allora andiamo a Lui sulle nostre ginocchia con pentimento e in adorazione e ringraziamento al Padre e al Figlio.

Beati quelli che credono ora, il nostro premio è grande.

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UN PATTO ETERNO

Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità!” (Eccl 3:11); infatti, esiste innato nell’uomo il desiderio di vivere per sempre, purtroppo la morte rappresenta la vera causa dell’infelicità. Cosi accade a tutti, alla morte dei nostri cari, dopo poche generazioni, ci si dimentica di loro. Dio ha stabilito il luogo e il giorno della nascita e anche quello della nostra morte fisica. Dobbiamo riconosce quanto vana è la nostra vita perchè delle nostre opere non rimarrà nulla, non possiamo portare nulla con noi alla nostra morte. Ciò che rimane è la nostra testimoninaza del nostro modo di vivere. Le Bibbia definisce la vita dell’uomo come polvere e come l’erba (Isaia 40:6; Salmo 103). Tuttavia, Dio è quello che non dimentica niente, Egli conosce la nostra natura; perciò, mediante il sacrificio di Suo Figlio Gesù, ha stabilito un patto di vita eterna con l’uomo e non dimentica nessuno di noi. La vita di ognuno di noi è più preziosa dell’oro davanti all’Eterno. Giobbe (14:14-15) nella sua sofferenza comprese quanto Dio è potente da riportare in vita le Sue creature: “Se l’uomo muore, può egli tornare in vita? Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza, finché cambiasse la mia condizione: tu mi chiameresti e io risponderei, tu vorresti rivedere l’opera delle tue mani“. Gesù è venuto per portarci proprio questo messaggio di speranza per l’umanità: Gesù disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Giov 11:25). Ognuno di noi che ha aperto il proprio cuore al Signore Gesù Cristo è come una pietra preziosa che la morte non può scalfire e anche se moriamo noi abbiamo la certezza di rivivere sempre con Lui; la morte fisica non è la fine, ma l’inizio dell’eternità con Dio. Amen.

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